Chirurgia orale

Studio Stomatologico Dottor Veronese - Lecco

Fanno parte della chirurgia orale: l’estrazione del dente del giudizio, gli innesti d’osso, il grande rialzo di seno mascellare, gli interventi di enucleazione di cisti mascellari e tumori odontogeni.

Estrazione del dente del giudizio

Lo Studio dentistico Veronese si occupa dell’estrazione dei denti del giudizio sia superiori sia inferiori.

I denti del giudizio inferiori meritano un approfondimento particolare in quanto sono quelli che spesso, se non affrontati in maniera corretta, possono creare gravi problemi e disagi ai Pazienti.

I denti del giudizio inferiori sono posizionati in una zona molto delicata dal punto di vista anatomico, in quanto in loro prossimità si trovano due strutture nervose importanti: il nervo alveolare inferiore e il nervo linguale.

Ecco perché nel nostro Studio dentistico l’esecuzione di tali procedure viene realizzata da uno specialista in chirurgia maxillofacciale e viene sempre fatta precedere da un accurato studio tridimensionale dell’anatomia locale.

Ad ulteriore sicurezza dei nostri Pazienti, oramai da anni utilizziamo in queste operazioni di chirurgia orale la tecnologia ad ultrasuoni, senza cioè ricorrere all’ausilio degli strumenti tradizionali odontoiatrici (trapano e frese), ma impiegando degli strumenti piezoelettrici.

Questa innovazione tecnologica consente un’azione specifica solo sui denti, legamenti, osso alveolare e non sui tessuti molli, risparmiando quindi per definizione i nervi e le mucose.
Con questa tecnica è possibile praticare l’avulsione dei denti del giudizio in modo sicuro, con minori incisioni chirurgiche, senza ampi scollamenti, che significa con minore gonfiore e ridotto dolore postoperatorio.

Innesti d’osso

Gli innesti di osso vengono impiegati ogni qualvolta sia necessario ricreare l’osso a livello del mascellare superiore e della mandibola nella zona dento-portatrice, al fine di consentire il posizionamento degli impianti osteointegrati e quindi la realizzazione da parte del protesista di una protesi dentaria fissa.

La rigenerazione ossea può essere realizzata mediante l’impiego di tecniche definite GBR (Guided Bone Rigeneration), ossia mediante l’impiego combinato di materiale di riempimento e membrane che consentono la formazione di nuovo osso.

Esistono diversi tipi di osso che possono essere impiegati per la rigenerazione dell’osso mancante:

  • osso autologo, cioè osso prelevato dal Paziente stesso da una zona donatrice mediante appositi strumenti che consentono il prelievo di piccole particelle di tessuto;
  • osso omologo, cioè osso umano tramite l’appoggio alle cosiddette banche dell’osso;
  • osso eterologo, cioè materiale di sintesi o di origine animale.

Spesso la combinazione di questi materiali rappresenta la scelta vincente.

Le membrane utilizzate possono essere riassorbibili oppure non riassorbibili; in quest’ultimo caso vanno quindi rimosse in una fase successiva e possono anche presentare un rinforzo realizzato in titanio, per consentire il mantenimento della forma desiderata.
I risultati ottenuti sono ottimali sia per stabilizzare impianti posizionati non completamente nell’osso per la presenza di una atrofia, sia per creare le condizioni indispensabili al posizionamento degli impianti stessi.

In particolari situazioni cliniche è preferibile, rispetto all’impiego di particolato osseo, l’utilizzo di innesti ossei in blocco, anch’essi provenienti dal Paziente stesso, di sintesi o da una banca dell’osso umano.

Affinché l’intervento di chirurgia possa avere successo è fondamentale che l’innesto venga modellato opportunamente e stabilizzato con delle microviti in titanio.

Quando i difetti ossei da ricostruire sono più importanti, come nel caso di gravi atrofie per mancanza totale da molto tempo di denti in una arcata o in seguito a traumi facciali o pregressi interventi chirurgici per tumori, allora può essere necessario sottoporsi ad interventi chirurgici di ricostruzione delle ossa mascellari in anestesia generale. In tal caso si utilizzano, come sedi donatrici di osso, zone al di fuori della bocca, come la cresta iliaca o la teca cranica.

Questo si rende necessario quando il difetto osseo è tale da richiedere una quantità elevata di osso per la ricostruzione. Ancora una volta può essere valutata la possibilità di appoggiarsi ad una banca dell’osso per eseguire un innesto omologo, evitando così una sede chirurgica legata al prelievo.

Anche in queste situazioni il nostro studio dentistico saprà consigliare al meglio i Pazienti e fornire delle soluzioni che possono prevedere il trattamento chirurgico in cliniche convenzionate attrezzate per l’anestesia generale.

La tecnologia viene in ausilio anche in queste situazioni: è possibile valutare prima dell’intervento chirurgico il tipo di deficit osseo e programmare la corretta ricostruzione alla TAC con dei software dedicati.

Questo migliora la qualità dei risultati e riduce i tempi operatori con innumerevoli vantaggi per i Pazienti.

Grande rialzo di seno mascellare

Un altro intervento di chirurgia orale consiste nel grande rialzo del seno mascellare.

Spesso la presenza di un seno mascellare iper-espanso a livello della zona posteriore dell’arcata superiore rende impossibile posizionare degli impianti osteointegrati in questa zona e quindi impedisce la riabilitazione protesica fissa del Paziente senza denti.

E’ sempre possibile in questi casi eseguire un intervento di chirurgia noto come “grande rialzo di seno mascellare”.

Questo intervento consiste nell’eseguire, con un’incisione a livello della gengiva in corrispondenza degli elementi dentari mancanti, un accesso chirurgico laterale al seno mascellare, la cui mucosa viene poi sollevata delicatamente verso l’alto per creare lo spazio per posizionare gli impianti osteointegrati e/o un innesto di osso (sia esso autologo, cioè prelevato dal paziente stesso, omologo, cioè osso di banca, o eterologo, per esempio di derivazione animale) che stabilizzano gli impianti stessi o che ne rendono possibile il posizionamento in un secondo momento chirurgico.

Quindi il grande rialzo di seno serve per creare un’adeguata altezza ossea mascellare utile al posizionamento di impianti quando l’osso residuo disponibile è troppo poco per garantire una adeguata stabilità primaria dell’impianto stesso (di solito sono considerati valori limite per il posizionamento di un impianto in questa sede 4 mm di altezza ossea residua).

Il rialzo di seno mascellare può anche essere una procedura complementare al posizionamento di impianti osteointegrati quando l’altezza ossea verticale residua è sufficiente a garantire stabilità primaria all’impianto, ma non consente una sua completa copertura.
In questo caso il rialzo di seno quindi serve a posizionare l’impianto osteointegrato non a sbalzo nel seno mascellare e a circondarlo completamente d’osso, in modo da garantirne un risultato stabile nel tempo.

La procedura non è assolutamente dolorosa (non vengono eseguite incisioni ulteriori rispetto a quelle necessarie per il posizionamento di impianti (fatto salvo un piccolo scarico gengivale di pochi millimetri), ma è possibile osservare un rigonfiamento nei giorni successivi all’intervento nella zona operata, soprattutto quando la rigenerazione ossea viene realizzata con il prelievo del proprio tessuto.

Questa tumefazione, normale risposta dell’organismo all’intervento di chirurgia rigenerativa, tende a regredire dopo alcuni giorni fino a scomparire completamente.
Anche in questo ambito l’impiego della chirurgia piezoelettrica ad ultrasuoni ha ridotto molto i disagi per il Paziente.

Cisti mascellari e tumori odontogeni

La chirurgia orale comprende anche gli interventi di rimozione di cisti mascellari.

Le cisti odontogene sono delle cavità ripiene di liquido rivestite da una parete epiteliale.

Queste cisti prendono origine da residui epiteliali che permangono in seguito al processo di formazione dei denti.
Possono essere distinte in cisti odontogene infiammatorie, come la cisti radicolare, o malformative come la cisti follicolare.

Le cisti odontogene solitamente sono riscontrate occasionalmente dal dentista durante l’esecuzione di una panoramica o di una radiografia endorale eseguita per altri motivi.

Spesso infatti sono asintomatiche per anni, fino a che le loro dimensioni possono renderle clinicamente manifeste con tumefazione, dolore, o ancora perché si drena spontaneamente del materiale liquido in esse contenuto.

Solo in rari casi, quando raggiungono dimensioni tali da sostituire quasi completamente l’osso in cui sono contenute e quando sono localizzate alla mandibola, possono manifestarsi clinicamente con una frattura patologica della mandibola.

Le cisti radicolari sono evidenti alla radiografia panoramica come un’area radiotrasparente tondeggiante a margini netti con un tipico orletto sclerotico alla sua periferia.

La cisti follicolare può presentare le medesime caratteristiche radiologiche, ma non è localizzata attorno alla radice di un elemento dentario, bensì contiene al suo interno un elemento dentario non erotto.

Se trattate correttamente, le cisti follicolari e radicolari non tendono a riformarsi.

Nella maggior parte dei casi questo tipo di intervento di chirurgia orale può essere tranquillamente eseguito in Studio in anestesia locale.